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Utilizzare CloudLinux e LVE per limitare e monitorare risorse hardware (CPU, RAM, I/O) per ciascun sotto-sito WordPress all’interno di una rete multisito.

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Indice

    Utilizzare CloudLinux e LVE per limitare e monitorare risorse hardware (CPU, RAM, I/O) per ciascun sotto-sito WordPress all’interno di una rete multisito.

    Prerequisiti

    1. Un server con CloudLinux OS installato
      • CloudLinux è una distribuzione Linux progettata per hosting condiviso. Può essere installata su server esistenti come estensione di CentOS o AlmaLinux.
    2. cPanel/WHM installato e configurato sul server.
    3. Accesso root al server.
    4. Account hosting per ciascun sotto-sito:
      • Ogni sotto-sito deve avere il proprio account cPanel (ciò si ottiene configurando il multisito con sottodomini o domini personalizzati).

    Passaggi

    1. Installare CloudLinux

    Se il tuo server non ha già CloudLinux, puoi installarlo su un sistema basato su CentOS o AlmaLinux seguendo queste istruzioni:

    1. Scarica e installa il convertitore CloudLinux:
      bash
      wget https://repo.cloudlinux.com/cloudlinux/sources/cln/cldeploy
      sh cldeploy -k <il-tuo-chiave-di-licenza>
    2. Riavvia il server:
      bash
      reboot

    2. Configurare LVE Manager

    Una volta installato CloudLinux, LVE Manager ti permette di allocare risorse per ciascun account cPanel:

    1. Accedi a WHM come root.
    2. Vai a CloudLinux LVE Manager:
      • Qui puoi vedere tutti gli account e monitorare il consumo di risorse.
    3. Configura limiti di risorse hardware:
      • CPU: Limita il numero di core o il tempo CPU assegnato.
      • RAM: Imposta un limite per la memoria utilizzabile.
      • I/O: Limita il throughput di lettura/scrittura.
      • Numero di processi: Imposta un massimo di processi attivi per account.
    4. Salva le impostazioni.

    3. Allocare Risorse per Sotto-Siti

    1. Crea un account cPanel per ogni sotto-sito nella rete Multisite.
      • Se utilizzi sottodomini, ogni sottodominio può essere configurato come un account separato.
      • Se utilizzi domini personalizzati, punta ogni dominio all’installazione multisito.
    2. In LVE Manager, assegna limiti specifici a ciascun account:
      • Es.: un sotto-sito ad alta intensità potrebbe ricevere più CPU e RAM, mentre uno meno importante avrà limiti ridotti.

    4. Configurare WordPress Multisite

    1. Configura il Multisite per utilizzare sottodomini o domini personalizzati:
      • Modifica il file wp-config.php:
        php
        define('MULTISITE', true);
        define('SUBDOMAIN_INSTALL', true);
        define('DOMAIN_CURRENT_SITE', 'tuodominio.com');
        define('PATH_CURRENT_SITE', '/');
        define('SITE_ID_CURRENT_SITE', 1);
        define('BLOG_ID_CURRENT_SITE', 1);
      • Configura il file .htaccess per gestire i sottodomini.
    2. Aggiungi i sotto-siti come domini o sottodomini e mappali ai rispettivi account cPanel.

    5. Monitorare e Ottimizzare

    1. Utilizza LVE Manager per monitorare il consumo di risorse di ciascun sotto-sito.
    2. Adatta i limiti in base al comportamento degli utenti e alle esigenze del sito.

    Vantaggi di Questo Approccio

    • Isolamento parziale: Ogni sotto-sito ha limiti hardware definiti e non può utilizzare risorse oltre quelle assegnate.
    • Sicurezza migliorata: I problemi su un sotto-sito non influenzeranno gli altri.
    • Flessibilità: Puoi modificare facilmente i limiti per adattarli alle esigenze in tempo reale.
    Approfondisci questo:  Tendenze WordPress per il 2024: Design, SEO e Funzionalità Avanzate

    Ecco una spiegazione dettagliata del passaggio “Allocare Risorse per Sotto-Siti” per una rete WordPress Multisite in cui desideri configurare ogni sotto-sito come un account separato in cPanel, consentendo l’allocazione individuale delle risorse hardware tramite CloudLinux e LVE.


    1. Configurare l’installazione Multisite

    Assumendo che il tuo WordPress Multisite sia già configurato, puoi scegliere tra due approcci principali per i sotto-siti: sottodomini o domini personalizzati.

    Sottodomini

    Un esempio di rete Multisite con sottodomini:

    • Dominio principale: esempio.com
    • Sotto-siti: sito1.esempio.comsito2.esempio.com

    Domini personalizzati

    Un esempio di rete Multisite con domini personalizzati:

    • Dominio principale: esempio.com
    • Sotto-siti: sito1.comsito2.com

    2. Creare un account cPanel per ogni sotto-sito

    L’obiettivo è creare account separati in cPanel per gestire risorse dedicate per ogni sotto-sito, pur mantenendo una configurazione Multisite centralizzata.

    Passaggi per Configurare gli Account cPanel

    1. Accedi a WHM (Web Host Manager) come root.
    2. Aggiungi un nuovo account cPanel:
      • Vai alla sezione Create a New Account.
      • Inserisci le informazioni richieste:
        • Dominio/Sottodominio: Inserisci il dominio o il sottodominio del sotto-sito. Es.:
          • Per sottodomini: sito1.esempio.com.
          • Per domini personalizzati: sito1.com.
        • Username: Assegna un nome utente unico per l’account.
        • Password: Genera una password sicura.
        • Email: Inserisci un’email di contatto.
      • Seleziona un pacchetto di hosting o configurane uno nuovo.
    3. Configura risorse dedicate nell’account:
      • CPU, RAM, I/O e altri limiti possono essere configurati tramite LVE Manager o il pacchetto selezionato.
      • Ad esempio:
        • CPU: 1 core.
        • RAM: 1 GB.
        • I/O: 2 MB/s.
      • Questi valori possono essere personalizzati successivamente in base alle esigenze del sotto-sito.

    Ripeti il processo per ogni sotto-sito:

    Crea un account cPanel separato per ogni sottodominio o dominio personalizzato che desideri configurare.


    3. Puntare i domini/sottodomini al server

    Per far sì che ogni dominio o sottodominio punti correttamente all’installazione Multisite, segui questi passaggi.

    Per Sottodomini

    1. Configura DNS per i sottodomini:
      • Accedi al pannello DNS del dominio principale (esempio.com).
      • Aggiungi un record DNS wildcard per i sottodomini:
        • Tipo: A
        • Nome: *
        • Valore: Indirizzo IP del server.
      • Questo permette a tutti i sottodomini di puntare automaticamente al server.
    2. Configura cPanel per i sottodomini:
      • Vai su Subdomains nel cPanel principale.
      • Aggiungi ogni sottodominio manualmente o abilita l’opzione wildcard per consentire la creazione automatica.
    Approfondisci questo:  WordPress Multisito: Vantaggi, Svantaggi e Come Configurarlo

    Per Domini Personalizzati

    1. Punta i domini personalizzati al server:
      • Accedi al pannello DNS del dominio personalizzato (es. sito1.com).
      • Aggiungi i seguenti record:
        • Tipo: A
        • Nome: @ o il nome del dominio.
        • Valore: Indirizzo IP del server.
        • Tipo: CNAME (facoltativo, per il www):
          • Nome: www
          • Valore: sito1.com.
      • Questo collega il dominio personalizzato al server.
    2. Aggiungi il dominio personalizzato in cPanel:
      • Accedi al cPanel principale.
      • Vai su Addon Domains e aggiungi il dominio con la directory radice corretta.

    4. Configurare WordPress Multisite per Riconoscere i Sotto-Siti

    Ora che ogni sotto-sito è collegato come account cPanel separato, devi configurare WordPress Multisite per gestirli.

    Modifica il file wp-config.php

    Assicurati che il file wp-config.php includa la configurazione Multisite:

    php
    define('MULTISITE', true);
    define('SUBDOMAIN_INSTALL', true); // true per sottodomini, false per sottocartelle.
    define('DOMAIN_CURRENT_SITE', 'esempio.com');
    define('PATH_CURRENT_SITE', '/');
    define('SITE_ID_CURRENT_SITE', 1);
    define('BLOG_ID_CURRENT_SITE', 1);

    Mappare i domini/sottodomini

    1. Installa e attiva il plugin Domain Mapping:
      • Questo plugin consente di collegare i domini personalizzati ai sotto-siti della rete.
    2. Configura ogni sotto-sito con il dominio o sottodominio desiderato tramite la dashboard Multisite:
      • Vai su Strumenti > Domain Mapping (o la relativa voce nel plugin).
      • Inserisci il dominio o sottodominio corrispondente per ogni sotto-sito.

    5. Testare e Monitorare

    1. Accedi a ogni sotto-sito utilizzando il dominio o sottodominio configurato.
    2. Monitora il consumo delle risorse di ogni account tramite LVE Manager in WHM:
      • Controlla CPU, RAM, I/O e altro.
      • Adatta i limiti se necessario per garantire che il sotto-sito non consumi troppe risorse.

    Vantaggi

    • Ogni sotto-sito ha risorse dedicate e non può influenzare gli altri.
    • È possibile scalare facilmente la rete Multisite aggiungendo risorse hardware o nuovi sotto-siti.
    • Monitoraggio centralizzato tramite WHM e CloudLinux.

    Cosa sono i sottodomini in cPanel?

    Un sottodominio è un’estensione del dominio principale. Ad esempio:

    • Dominio principale: esempio.com
    • Sottodomini: sito1.esempio.com, sito2.esempio.com

    In un contesto Multisite, ogni sottodominio rappresenta un sotto-sito.


    Opzioni per Configurare i Sottodomini

    1. Aggiungere Sottodomini Manualmente

    Puoi configurare ciascun sottodominio singolarmente per mappare un sotto-sito specifico nella rete Multisite.

    Passaggi per Aggiungere Sottodomini Manualmente in cPanel

    1. Accedi a cPanel:
      • Usa l’URL fornito dal tuo host, ad esempio https://tuosito.com:2083.
      • Inserisci username e password.
    2. Vai su Subdomains:
      • Nella dashboard di cPanel, cerca la sezione Domains e clicca su Subdomains.
    3. Aggiungi il Sottodominio:
      • Inserisci il nome del sottodominio nel campo Subdomain. Es.:
        • Se vuoi creare sito1.esempio.com, inserisci sito1.
      • Seleziona il dominio principale dal menu a discesa (es. esempio.com).
      • La directory radice verrà generata automaticamente (es. /public_html/sito1). Lasciala invariata.
    4. Salva:
      • Clicca su Create per completare la configurazione del sottodominio.
    Approfondisci questo:  I Migliori Plugin per il Backup di WordPress Multisite: Guida Completa 2024

    Ripeti per Ogni Sottodominio:

    Aggiungi tutti i sottodomini necessari (es. sito2.esempio.comsito3.esempio.com).


    2. Abilitare l’Opzione Wildcard per i Sottodomini

    L’opzione Wildcard Subdomains ti permette di gestire automaticamente tutti i sottodomini della rete Multisite senza doverli aggiungere manualmente.

    Perché Usare Wildcard Subdomains?

    • È ideale per reti Multisite con molti sotto-siti.
    • Riduce il lavoro manuale.
    • Permette di creare nuovi sotto-siti direttamente dalla dashboard di WordPress senza ulteriori configurazioni in cPanel.

    Passaggi per Abilitare Wildcard Subdomains in cPanel

    1. Accedi a cPanel:
      • Come sopra, accedi al tuo account cPanel.
    2. Vai su Subdomains:
      • Nella dashboard di cPanel, clicca su Subdomains.
    3. Configura un Sottodominio Wildcard:
      • Nel campo Subdomain, inserisci un asterisco (*).
      • Seleziona il dominio principale dal menu a discesa.
      • La directory radice deve puntare alla directory principale di WordPress, tipicamente /public_html.
        • Se WordPress è installato in una sottocartella, ad esempio /public_html/multisite, utilizza quella come directory radice.
    4. Salva:
      • Clicca su Create per abilitare il sottodominio wildcard.
    5. Configura il Record DNS Wildcard:
      • Vai al pannello di gestione DNS del dominio principale.
      • Aggiungi un record DNS A per il wildcard:
        • Tipo: A
        • Nome*
        • Valore: Indirizzo IP del tuo server (fornito dal tuo host).
      • Salva le modifiche e attendi la propagazione (di solito alcune ore).

    Cosa Succede Dopo?

    • Sottodomini Manuali: Ogni sottodominio aggiunto manualmente sarà gestito separatamente e dovrai configurare i sotto-siti Multisite collegandoli a ciascun sottodominio.
    • Wildcard Subdomains: Ogni volta che crei un nuovo sotto-sito nella rete Multisite, il sottodominio corrispondente sarà automaticamente mappato e funzionante.
    faq domande frequenti opere metalliche

    FAQ

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    Il Google Rich Results Test è uno strumento essenziale per sviluppatori, webmaster e SEO. Questo strumento consente di verificare se i dati strutturati di una pagina web soddisfano i requisiti per generare risultati avanzati nei motori di ricerca (Rich Results). Ecco una panoramica in 10 punti, con dettagli su funzionalità, risultati ottenibili e strategie per migliorare le performance.

    Test dei risultati avanzati – Google Search Console


    1. Cos’è il Google Rich Results Test?

    Il Rich Results Test verifica la validità dei dati strutturati implementati nelle pagine web e se sono idonei a generare risultati avanzati come recensioni, ricette, eventi e altro.

    • Strumento: Inserendo l’URL o il codice HTML, lo strumento analizza i dati strutturati.
    • Obiettivi principali: Aiutare a ottimizzare la visibilità della pagina nei risultati di ricerca.
    • Risultati generati: Il test fornisce un elenco degli elementi idonei e segnala eventuali errori.

    Miglioramento: Utilizza strumenti complementari come il Markup Validator per controlli più completi.


    2. Tipologie di Rich Results Supportati

    Lo strumento copre vari tipi di dati strutturati:

    • Recensioni: Stelle e punteggi.
    • Ricette: Immagini e tempo di preparazione.
    • Eventi: Dettagli come data, luogo e orario.
    • Prodotti: Prezzo, disponibilità e valutazioni.

    Risultati generati: Ogni tipo di markup riceve un’indicazione chiara sull’idoneità per i Rich Results.
    Miglioramento: Controlla regolarmente la documentazione ufficiale di Google per verificare nuove categorie supportate.


    3. Validazione Automatica degli Errori

    Il test identifica errori e avvisi nei dati strutturati.

    • Errori: Problemi critici che impediscono la generazione dei Rich Results.
    • Avvisi: Non bloccano la visibilità ma possono limitarla.

    Miglioramento: Risolvi gli errori prioritari e considera gli avvisi come opportunità per ottimizzare ulteriormente.


    4. Rapporto Dettagliato Sugli Errori

    Ogni errore è accompagnato da spiegazioni dettagliate:

    • Localizzazione: Viene indicato esattamente dove si trova il problema nel codice.
    • Guida alla risoluzione: Suggerimenti per correggere l’errore.
    Approfondisci questo:  Configurare WordPress per Alte Prestazioni su Server VPS

    Miglioramento: Integra l’uso dello Structured Data Testing Tool per una verifica incrociata.


    5. Anteprima dei Rich Results

    Lo strumento mostra come appariranno i Rich Results nei motori di ricerca.

    • Strumento: Visualizzazione immediata dell’impatto dei dati strutturati sulla SERP.
    • Beneficio: Aiuta a comprendere se il markup è implementato correttamente.

    Miglioramento: Testa diversi scenari per ottimizzare l’aspetto visivo.


    6. Compatibilità con Dispositivi Mobili

    Il test verifica se i Rich Results sono ottimizzati per dispositivi mobili.

    • Importanza: Oltre il 60% del traffico proviene da mobile.
    • Risultati generati: Indica se i dati strutturati si adattano correttamente.

    Miglioramento: Implementa il test di usabilità mobile di Google per assicurarti che tutta la pagina sia ottimizzata.


    7. Integrazione con Google Search Console

    Puoi integrare i risultati del Rich Results Test con la Search Console.

    • Vantaggio: Identificare problemi ricorrenti a livello di sito.
    • Risultati generati: Una panoramica completa dei dati strutturati dell’intero dominio.

    Miglioramento: Usa il rapporto “Miglioramenti” in Search Console per monitorare i progressi nel tempo.


    8. Performance dei Rich Results

    Lo strumento non misura direttamente le prestazioni (CTR o traffico), ma la loro corretta implementazione può influire significativamente.

    • Strumento aggiuntivo: Google Analytics per monitorare l’impatto.

    Miglioramento: Combina i dati di Google Analytics e Search Console per misurare il ROI dei dati strutturati.


    9. Best Practices per i Dati Strutturati

    Per garantire il massimo impatto:

    • Conformità a Schema.org: Segui rigorosamente le specifiche.
    • Aggiornamenti regolari: I Rich Results sono soggetti a modifiche da parte di Google.
    • Test ricorrenti: Esegui verifiche periodiche per mantenere la compatibilità.

    Miglioramento: Automatizza i test periodici con strumenti di monitoraggio come Screaming Frog o Sitebulb.


    10. Come Risolvere Problemi Comuni

    Errori comuni includono:

    • Mancanza di campi obbligatori: Assicurati che tutti gli elementi richiesti siano presenti.
    • Valori non validi: Correggi formati errati o incoerenti.
    Approfondisci questo:  Integrare un Sistema di Valutazione Utente in WordPress

    Miglioramento: Utilizza la documentazione di Google per ogni specifico tipo di Rich Results e implementa un processo di revisione continua.


    Conclusione

    Il Google Rich Results Test è un alleato fondamentale per ottimizzare la visibilità e la qualità dei tuoi contenuti nei motori di ricerca. Utilizzando gli strumenti e le strategie descritte, puoi migliorare significativamente la tua presenza online. Controlla regolarmente i tuoi dati strutturati, segui le best practices e sfrutta gli strumenti di monitoraggio per garantire risultati duraturi e di qualità.

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