ChatGPT told 2M people to get their election news elsewhere — and rejected 250K deepfakes
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Now that the election is over, the dissection can begin. As this is the first election in which AI chatbots played a significant part of voters’ information diets, even approximate numbers are interesting to think about. For instance, OpenAI has stated that it told around 2 million users of ChatGPT to go look somewhere else…
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FAQ
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La società di Singapore Dfs, parte del colosso del lusso Lvmh, ha annunciato alle autorità e alle parti sociali la chiusura del Fondaco dei Tedeschi, il centro commerciale delle grandi marche situato in uno storico palazzo a Venezia. Aperto nel 2016, il polo non si è mai davvero ripreso dalla pandemia da Covid-19, accumulando un rosso da 100 milioni di euro.
La data per la definitiva chiusura del centro commerciale sarà settembre del prossimo anno. Licenziati quindi tutti i 226 dipendenti della società, con un effetto definito tragico per l’occupazione in città. Dietro al fallimento dell’iniziativa c’è la stessa causa che sta rallentando il lusso italiano: il cambiamento di atteggiamento dell’Oriente nei confronti dei prodotti dei grandi marchi europei.
Chiude il Fondaco dei Tedeschi
Il grande centro commerciale del lusso che aveva sede nel palazzo del Fondaco dei Tedeschi a Venezia chiuderà. Per i prossimi 10 mesi ridurrà progressivamente le sue attività fino a cessarle a settembre del 2025. Tutti i 226 dipendenti rimarranno senza lavoro, a causa di un sistema che dopo la pandemia non ha più funzionato.
Gli affari del centro commerciale del lusso, che aveva aperto nel 2016, si basavano sul forte turismo asiatico che Venezia attrae e sulla passione dei turisti orientali più facoltosi per i grandi marchi europei della moda. Due pilastri che sono venuti meno con la pandemia da Covid-19, per le restrizioni prolungate che hanno colpito la Cina e per la sempre minore propensione al lusso europeo dei suoi cittadini, sia per ragioni economiche che culturali.
Così il Fondaco dei Tedeschi ha accumulato negli ultimi 5 anni un passivo da 100 milioni di euro. “Eravamo riuniti in giunta quando abbiamo appreso oggi con grande disappunto e preoccupazione della decisione di Dfs Group di cessare tutte le sue attività commerciali in Italia. Ciò comporta la chiusura dell’attività che ha all’interno del Fondaco dei Tedeschi” ha dichiarato l’assessore allo Sviluppo Economico di Venezia, Simone Venturini.
“Una scelta che, se confermata, avrà un impatto drammatico per 226 persone, oltre all’indotto, del nostro territorio e per le loro famiglie. I dipendenti di Dfs non sono solo numeri; sono persone che, con il loro lavoro, contribuiscono a rendere Venezia la città unica che conosciamo e amiamo” ha continuato Venturini.
“Ci amareggia il fatto di non aver ricevuto alcun tipo di preavviso, altrimenti come amministrazione comunale ci saremmo adoperati per individuare, insieme a tutti i soggetti coinvolti, possibili percorsi alternativi. D’intesa col sindaco Luigi Brugnaro, ho convocato urgentemente le organizzazioni sindacali per fare il punto della situazione e verificare le prossime iniziative, mettendo al centro la salvaguardia del percorso professionale dei dipendenti. Ci confronteremo immediatamente con la Regione e con le altre istituzioni interessate dalla vertenza” ha concluso l’assessore.
Le reazioni di Regione e Governo
Reazioni anche da parte delle istituzioni regionali, per voce dell’assessora al Lavoro Valeria Mantovan: “Sarebbe stato utile un congruo preavviso sulle intenzioni della società, per assicurare la massima tempestività nella presa in carico della situazione da parte della Regione. Posso già da ora assicurare, che, come Regione, forniremo tutto il supporto necessario alla definizione di soluzioni e all’impiego degli strumenti disponibili”.
È intervenuto sull’argomento anche il ministro Giuli, in visita a Mestre: “Il Governo farà la propria parte alzando la voce con un’azienda che ha miliardi di euro di fatturato, e che per noi è inaccettabile possa comportarsi così nei confronti di chi lavora e ha professionalità, e a sfregio nei confronti dell’intera città”.
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