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Impermeabilizzazione degli edifici: tecniche e materiali

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    Impermeabilizzazione degli edifici: tecniche e materiali

    L’impermeabilizzazione è una fase cruciale nella costruzione e manutenzione degli edifici, fondamentale per proteggere le strutture dall’umiditĂ  e dall’acqua. Una corretta impermeabilizzazione previene infiltrazioni che potrebbero causare danni strutturali, muffe, degrado delle finiture e problemi di salubritĂ . Grazie all’adozione di tecniche e materiali avanzati, l’impermeabilizzazione contribuisce a migliorare la durabilitĂ  e l’efficienza energetica degli edifici.

    In questo articolo esploreremo le diverse tecniche di impermeabilizzazione, i materiali piĂš utilizzati e le aree critiche degli edifici che necessitano di particolare attenzione.

    Cos’è l’impermeabilizzazione degli edifici

    L’impermeabilizzazione è il processo che rende un edificio resistente all’acqua, impedendo che questa penetri all’interno o danneggi le strutture. L’acqua, infatti, può entrare nelle pareti, nei pavimenti o nelle fondamenta attraverso diverse fonti, come pioggia, umiditĂ  del terreno o falde acquifere. L’obiettivo dell’impermeabilizzazione è creare una barriera protettiva che respinga l’acqua e l’umiditĂ , garantendo l’integritĂ  strutturale e la salute degli occupanti dell’edificio.

    L’impermeabilizzazione è particolarmente importante in alcune aree critiche dell’edificio, come:

    • Fondazioni e muri interrati, che sono esposti all’umiditĂ  proveniente dal terreno.
    • Tetti e terrazzi, che sono soggetti alle precipitazioni.
    • Bagni, cucine e altre aree umide all’interno dell’edificio.
    • Facciate esterne, che possono essere esposte alle intemperie.

    Una corretta impermeabilizzazione garantisce che l’edificio rimanga protetto per molti anni, evitando costosi interventi di riparazione e migliorando il comfort abitativo.

    Tecniche di impermeabilizzazione

    Esistono diverse tecniche per impermeabilizzare un edificio, che variano a seconda dell’area da proteggere e dei materiali utilizzati. Le principali tecniche di impermeabilizzazione includono:

    1. Impermeabilizzazione a base di membrane

    Le membrane impermeabilizzanti sono tra le soluzioni più utilizzate per l’impermeabilizzazione degli edifici. Possono essere applicate sotto forma di strati flessibili che creano una barriera continua contro l’acqua. Esistono diversi tipi di membrane, ciascuna con caratteristiche e metodi di applicazione specifici.

    • Membrane bituminose: sono costituite da bitume, un materiale derivato dal petrolio. Possono essere applicate sotto forma di teli arrotolati o liquide, e sono ampiamente utilizzate per l’impermeabilizzazione di tetti, fondazioni e terrazze. Le membrane bituminose sono particolarmente apprezzate per la loro resistenza meccanica e durabilitĂ .
    • Membrane polimeriche: realizzate con materiali plastici, come il PVC (cloruro di polivinile) o il TPO (poliolefina termoplastica), queste membrane sono apprezzate per la loro elasticitĂ  e resistenza ai raggi UV. Sono spesso utilizzate per l’impermeabilizzazione di tetti piani e terrazze.
    • Membrane liquide: le membrane liquide, come il poliuretano o il cemento elastomerico, vengono applicate in forma fluida e poi induriscono, creando una barriera impermeabile continua. Queste membrane sono particolarmente adatte per superfici irregolari o complesse, come i dettagli di un tetto o di un balcone.

    2. Impermeabilizzazione con intonaci impermeabilizzanti

    Gli intonaci impermeabilizzanti sono utilizzati principalmente per le pareti esterne e i muri interrati. Si tratta di miscele di cemento o calce, arricchite con additivi impermeabilizzanti, che vengono applicate come strato di finitura sulle superfici da proteggere.

    • Intonaco cementizio impermeabilizzante: è una miscela di cemento, sabbia e additivi che migliora la resistenza all’acqua e all’umiditĂ . È particolarmente utilizzato per impermeabilizzare le pareti esterne o i muri controterra, creando una superficie liscia e resistente.
    • Intonaci a base di calce idraulica: sono utilizzati soprattutto per il restauro di edifici storici, poichĂŠ la calce idraulica è un materiale naturale e traspirante. Questi intonaci permettono all’umiditĂ  di evaporare senza danneggiare la struttura, rendendoli ideali per edifici con muri molto spessi o antichi.

    3. Impermeabilizzazione a base di resine

    Le resine impermeabilizzanti sono soluzioni liquide che, una volta applicate, creano una pellicola protettiva trasparente o opaca. Sono utilizzate principalmente per superfici orizzontali come balconi, terrazze e pavimentazioni.

    • Resine epossidiche: sono particolarmente resistenti e durevoli, e offrono una protezione efficace contro l’acqua e i prodotti chimici. Sono utilizzate per impermeabilizzare pavimenti industriali, vasche o terrazze soggette a forte usura.
    • Resine poliuretaniche: elastiche e resistenti, queste resine sono utilizzate per impermeabilizzare superfici esposte a dilatazioni termiche o movimenti strutturali, come tetti piani o balconi. Formano una membrana continua e senza giunture, perfetta per proteggere le superfici orizzontali.

    4. Impermeabilizzazione con sistemi bentonitici

    La bentonite è un tipo di argilla che ha la caratteristica di espandersi a contatto con l’acqua, sigillando le fessure e creando una barriera naturale all’umidità. I sistemi bentonitici sono utilizzati principalmente per impermeabilizzare fondazioni e strutture interrate.

    • Teli bentonitici: i teli di bentonite vengono posizionati tra il terreno e le fondazioni, dove, a contatto con l’umiditĂ  del terreno, si espandono creando una barriera impermeabile. Questi teli sono particolarmente adatti per l’impermeabilizzazione di muri interrati e fondazioni di edifici esposti a falde acquifere.
    • Barriere bentonitiche: oltre ai teli, esistono barriere bentonitiche piĂš spesse che possono essere utilizzate in zone particolarmente umide, garantendo un’eccellente protezione contro le infiltrazioni.

    5. Impermeabilizzazione con iniezioni

    Le iniezioni impermeabilizzanti sono una tecnica efficace per trattare muri o strutture che presentano già problemi di infiltrazione. Si tratta di un metodo che consiste nell’iniettare materiali specifici all’interno delle fessure o dei pori dei muri, sigillandoli e bloccando il passaggio dell’acqua.

    • Iniezioni di resine idroreattive: queste resine reagiscono a contatto con l’acqua, espandendosi e sigillando le fessure all’interno della muratura. Sono particolarmente utilizzate per bloccare infiltrazioni nei muri controterra o nelle fondazioni.
    • Iniezioni di gel acrilico: i gel acrilici sono materiali flessibili e impermeabili che possono essere iniettati nei muri o nei pavimenti per prevenire infiltrazioni d’acqua. Vengono utilizzati per proteggere le fondazioni o per trattare giunti e crepe.

    6. Impermeabilizzazione con barriere chimiche

    Le barriere chimiche sono utilizzate per prevenire l’umidità ascendente, un problema comune negli edifici, specialmente quelli più vecchi. Si tratta di iniezioni di prodotti chimici idrorepellenti che creano una barriera orizzontale all’interno della muratura.

    • Iniezioni di silicone o silossani: questi prodotti vengono iniettati nei muri per creare una barriera impermeabile che impedisce all’umiditĂ  di risalire dal terreno. È una tecnica efficace per trattare problemi di umiditĂ  ascendente in edifici esistenti, spesso utilizzata in restauri di edifici storici.

    Materiali per l’impermeabilizzazione

    L’efficacia di un sistema di impermeabilizzazione dipende in larga misura dal materiale utilizzato. Esistono diverse tipologie di materiali per l’impermeabilizzazione, ognuna con caratteristiche specifiche per diverse applicazioni.

    1. Bitume

    Il bitume è uno dei materiali più utilizzati per l’impermeabilizzazione, grazie alla sua resistenza e durata. Viene utilizzato principalmente sotto forma di membrane prefabbricate o di rivestimenti liquidi. È ideale per tetti piani, terrazze e fondazioni.

    • Pro: altamente resistente e duraturo, soprattutto in condizioni di umiditĂ  costante.
    • Contro: può essere vulnerabile ai raggi UV e alle alte temperature se non protetto adeguatamente.

    2. Poliuretano

    Le membrane in poliuretano sono elastiche e resistenti, ideali per superfici esposte a dilatazioni o movimenti strutturali, come tetti e balconi. È un materiale versatile e applicabile sia in forma liquida che prefabbricata.

    • Pro: elevata elasticitĂ  e resistenza agli agenti atmosferici.
    • Contro: richiede un’applicazione accurata e, in alcuni casi, può essere sensibile all’umiditĂ  durante l’indurimento.

    3. PVC e TPO

    Il PVC (cloruro di polivinile) e il TPO (poliolefina termoplastica) sono materiali plastici ampiamente utilizzati per l’impermeabilizzazione di tetti piani. Sono resistenti ai raggi UV, agli agenti chimici e agli sbalzi termici.

    • Pro: facile da applicare e altamente resistente ai danni meccanici e chimici.
    • Contro: può essere costoso rispetto ad altre soluzioni impermeabilizzanti.

    4. Bentonite

    La bentonite, un’argilla naturale, è utilizzata soprattutto per l’impermeabilizzazione di fondazioni interrate. La sua capacitĂ  di espandersi a contatto con l’acqua la rende ideale per proteggere le strutture contro le infiltrazioni dal terreno.

    • Pro: materiale naturale ed ecologico, ottimo per le fondazioni.
    • Contro: richiede applicazione precisa per garantire un’efficace protezione.

    5. Resine epossidiche

    Le resine epossidiche offrono una protezione eccellente contro l’acqua e l’umidità, particolarmente in ambienti industriali o pavimentazioni esposte a forte usura. Sono spesso utilizzate per pavimenti e superfici esterne.

    • Pro: alta resistenza meccanica e chimica.
    • Contro: richiede un’applicazione professionale per evitare difetti.

    Conclusione

    L’impermeabilizzazione degli edifici è un processo fondamentale per garantire la durabilitĂ  e la funzionalitĂ  delle strutture. La scelta delle giuste tecniche e materiali dipende dalle specifiche esigenze dell’edificio e dalle condizioni ambientali. Dalla protezione delle fondazioni contro l’umiditĂ  ascendente, all’impermeabilizzazione di tetti, balconi e superfici esposte alle intemperie, ogni intervento deve essere studiato attentamente per garantire un risultato duraturo e efficace.

    Adottare un approccio preventivo all’impermeabilizzazione non solo protegge l’edificio da danni costosi, ma contribuisce anche al miglioramento dell’efficienza energetica e alla salubritĂ  degli spazi interni, migliorando cosĂŹ la qualitĂ  della vita degli occupanti.

    Riccardo Bastillo

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